mercoledì 29 aprile 2009

UNA GIORNATA CONTRO IL RUMORE


Dalla vicina Svizzera Mercoledì 29 molte iniziative proposte nel canton Ticino per contrastare un fenomeno molto pericoloso per la salute delle persone

Una giornata contro il rumore che si prefigge quest'anno l'obiettivo di valutare azioni concrete per evitare il rumore molesto.

Ormai i rumori fanno parte della nostra vita quotidiana, lo subiamo ma anche lo produciamo

La giornata contro il rumore è un modo per avvicinare la popolazione alla comprensione di questi problemi e per riflettere sui comportamenti individuali, che hanno conseguenze di impatto acustico ambientale, come ad esempio lo stile di guida dell'automobile, i lavori domestici e le attività nel tempo libero.


Piccoli accorgimenti e modifiche comportamentali possono sicuramente avere un effetto benefico in questo contesto.


L'utilizzo dei mezzi pubblici e dei trasporti collettivi per i propri spostamenti possono sicuramente favorire un minor impatto fonico complessivo. Nell'ambito di questa giornata si intende responsabilizzare maggiormente l'opinione pubblica su questa problematica, che in un modo o nell'altro riguarda tutta la popolazione.
dal sito ufficiale del Canton Ticino



INTERVENTI PER RIDURRE IL RUMORE: CONVEGNO A BOLZANO


"Silenzio prego", questo il significativo titolo del convegno sulla riduzione del rumore da traffico stradale e ferroviario promosso oggi (29 aprile) a Bressanone dall’Agenzia provinciale per l’ambiente. In discussione piani di azione e misure per ridurre l’inquinamento acustico da traffico su strade, autostrada e ferrovia.

Oltre cento partecipanti al convegno di Bressanone. Automezzi e treni in transito in Alto Adige sono fonte di inquinamento acustico. Delle problematiche connesse e degli interventi previsti per ridurre il rumore da traffico stradale e ferroviario hanno discusso oggi (29 aprile) all'Accademia Cusano di Bressanone esperti locali e internazionali nel convegno "Silenzio prego" organizzato dall'Ufficio Aria e rumore dell'Appa e che ha registrato oltre cento partecipanti.

La manifestazione si é articolata in due parti: al mattino esperti di viabilità hanno illustrato la situazione del rumore provocato dal traffico in Alto Adige e hanno illustrato gli interventi realizzati e quelli in cantiere di Provincia, Autobrennero Spa e RFI Rete ferroviaria italiana, ciascuna per le tratte di propria competenza. È stata inoltre presentata una proposta di cooperazione con i Paesi oltreconfine per la lotta contro il rumore. In serata è previsto un dibattito pubblico con i relatori e i cittadini interessati.

L'assessore provinciale all'ambiente Michl Laimer, intervenuto al convegno, ricorda che

"il programma di intervento si articola in tre fasi: la creazione del catasto del rumore, la definizione di piani di azione e le misure da realizzarsi nel concreto."

Il catasto dei rumori è stato predisposto dalla Provincia e reso pubblico (www.provincia.bz.it/cartografia), rendendo visibile l'inquinamento acustico di giorno e di notte sulle maggiori arterie di traffico che rientrano nella competenza di gestione della Provincia. Anche il piano di azione provinciale è definito:
"In considerazione dei dati raccolti nel catasto del rumore e alle zone più densamente popolate alle prese con l'inquinamento acustico da traffico - sottolinea Laimer - la Provincia ha pianficato misure ad hoc per la riduzione del rumore e le priorità: attraverso l'impiego di asfalto fonoassorbente, la riduzione della velocità di transito, l'approntamento di pareti e finestre antirumore."


Ora si passa alla terza fase del programma, quella della realizzazione degli interventi pianificati.Il direttore dell'Appa Luigi Minach ricorda che "nella giornata internazionale contro il rumore, questo convegno si propone come il primo di una serie di incontri annuali che avranno lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dell'inquinamento acustico da traffico, un argomento dalle molteplici sfaccettature sul quale la Provincia è impegnata da anni per quanto di sua competenza, ovvero il traffico locale non transfrontaliero."


martedì 28 aprile 2009

AL PARLAMENTO EUROPEO SI DISCUTE DI RIDUZIONE DEL RUMORE NEI TRASPORTI

E’ stato recentemente presentato al Parlamento Europeo il rapporto "Transport at a crossroads" (Il trasporto al crocevia), da parte della professoressa Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell'Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA).

Nella sua presentazione McGlade ha sottolineato come
"Sappiamo che esiste la tecnologia per far fronte agli impatti del settore dei trasporti sull’ambiente europeo. Tuttavia, numerosi veicoli che escono dalla catena di produzione sono tutto fuorché "verdi" e il settore del trasporto merci favorisce ancora i modi di trasporto meno efficienti mentre le ferrovie dell'UE non sono ancora dotate di un sistema unificato. Nel momento in cui abbiamo bisogno di far fronte ai nostri problemi economici e ambientali con soluzioni sostenibili e "verdi", la tendenza nel settore dei trasporti sta puntando verso la direzione sbagliata e continuerà in tale modo a contribuire all'inquinamento atmosferico, all'aumento di emissioni di gas a effetto serra e di numerosi impatti ambientali negativi."
Tra il 1990 e il 2006, le emissioni di gas a effetto serra sono aumentate del 26% cioè di 180 milioni di tonnellate, con l’esclusione del trasporto aereo e marittimo internazionale (EU-15). Nel 2006, si ha un aumento più elevato delle emissioni nazionali quali ad esempio 132 milioni di tonnellate per il Belgio o i 157 milioni della Romania. [Emissioni annuali per il 2006 – Osservatorio di dati relativi al gas a effetto serra dell’EEA]

Tra il 1996 e il 2006 il volume totale di merci misurato in tonnellate-chilometro è aumentato del 35% negli Stati membri dell'UE ovvero 650 milioni di tonnellate - km, significativamente superiore al trasporto complessivo di merci in Germania. Il trasporto ferroviario di merci e quello nelle acque interne ha invece visto una diminuzione della quota di mercato. Tra il 1995 e il 2006 il numero di proprietari di autoveicoli nell'EU-27 è aumentato del 22%, il che rappresenta 52 milioni di autoveicoli. Tale incremento è equivalente all’intera flotta del Regno unito e della Spagna riuniti. Nel 2006, il numero di chilometri trascorso dai passeggeri dei paesi membri dell'EEA, è aumentato di 65 milioni di chilometri.

Le emissioni inquinanti prodotte dagli autoveicoli sono in diminuzione, ma la qualità dell’aria è tuttora un problema in tutta l’Europa. In particolare non si registrano significativi miglioramenti nelle concentrazioni di PM10 e degli ossidi di azoto che determinano un maggior impatto sulla qualità dell’aria e per la salute umana.

Molte persone sono esposte a livelli di rumore causato dai trasporti che hanno effetti sulla qualità della loro vita e sulla loro salute, in particolare nei grandi agglomerati urbani. Il rumore stradale è di gran lunga è la principale causa di esposizione al rumore. Quasi 67 milioni di persone (circa il 55% di coloro che vivono nelle città con più di 250.000 abitanti) sono esposte a livelli di rumore stradale che superano i 55 Lden (limite di confronto della UE per indicare l’eccessivo rumore) Separazione tra la crescita nel settore dei trasporti e la crescita economica L’obiettivo di ridurre i volumi di trasporto richiede politiche ben strutturate per gestire la domanda di mobilità.

Creare un sistema di trasporto ambientalmente sostenibile richiede un complesso integrato di misure. Affrontare in modo integrato gli aspetti ambientalmente più rilevanti costituisce l’approccio con miglior rapporto costi-benefici. Definire un percorso verso trasporti sostenibili richiede una visione di lungo periodo per guidare con decisione e coerenza il processo.

La relazione conferma anche che i segnali dei prezzi svolgono un ruolo essenziale nelle scelte dei consumatori: si assiste ad un aumento del 20% nella richiesta di servizi di autobus rispetto al 10% di aumento dei prezzi del carburante.
"Abbiamo ancora bisogno di obiettivi chiari, misurabili, realistici e tempestivi per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, le emissioni atmosferiche e l'inquinamento acustico provocati dal trasporto. I consumatori hanno indicato, forse in maniera più critica, attraverso la loro reazione all'andamento erratico dei prezzi lo scorso anno, che i prezzi di carburante e i pedaggi stradali svolgono un ruolo nel far fronte alla richiesta di trasporto."
ha infine affermato la professoressa McGlade.

Fonte: Arpat Toscana
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martedì 17 marzo 2009

INSORIZZAZIONE CIVILE, EDILE E ARCHITETTONICA




ECOPHONE SIANG™ è la nuova linea esclusiva per le soluzioni in acustica civile proposta da SIRA.

Sira ha recentemente concluso con Suessmann AG, già agenzia Sira per i territori svizzero e tedesco, l’accordo di esclusiva per la commercializzazione e l’installazione dei prodotti dedicati in particolare alle soluzioni per l’insonorizzazione in campo civile, edile ed architettonico.

ECOPHONE SIANG™ è la linea di pannelli profilati composti da stratificazioni in lana minerale rivestiti da tessuto di vetro, progettati per l’assorbimento del rumore.

I materiali ECOPHONE SIANG™ sono stati concepiti per le applicazioni dove l’intervento di insonorizzazione deve essere coniugato con la gradevolezza della resa estetica. Per questo i prodotti sono ideali per essere utilizzati in abitazioni, uffici e aree commerciali, meeting rooms, aeroporti e stazioni, cinema, locali e discoteche, sale di prova e registrazione, cliniche e centri medici, auditorium, poligoni di tiro.

La pagina web dedicata alla linea ECOPHONE SIANG™ è anche la prima realizzata all’interno del nuovo environment web progettato da Sira, la cui fase realizzativa procede rapidamente: a breve saremo lieti di presentare il nuovo sito integralmente rinnovato.

venerdì 13 marzo 2009

MUSICA E RUMORE: RISCHI PER LA SALUTE

E' stato presentato uno studio nell'ambito delle attività del Dipartimento Prevenzione della Azienda Sanitaria di Firenze, relativo al clima acustico negli ambienti di svago rivolti ai giovani, ed ai rischi ad esso correlati.

MUSICA E RUMORE
La musica, anche se soggettivamente gradevole, può essere causa di eventi dannosi quando il livello acustico a cui si è esposti è eccessivo; tali eventi dannosi si identificano con i danni uditivi ed extrauditivi da rumore. Non si possono definire soglie certe di danno o pericolo, ma soltanto limiti statisticamente accertati come potenzialmente lesivi; vi è infatti una grossa variabilità individuale per quanto riguarda la vulnerabilità da esposizione a rumore. Come dimostrato da molti studi, nel determinare i danni all’apparato uditivo è di fondamentale importanza, oltre al livello sonoro, il tempo di esposizione.

Infatti, dal punto di vista fisico, l’ammontare di energia assorbita dall’orecchio è il prodotto del livello sonoro per il tempo di esposizione. Ne consegue che un dato incremento del livello sonoro, associato ad un proporzionale decremento del tempo di esposizione, produrrà lo stesso rischio.

Così ad esempio, se si incrementa di 3 dB il livello sonoro (che significa raddoppiare la pressione sonora) si dovrà dimezzare il tempo di esposizione per non aumentare il rischio a cui si è esposti.

Negli ultimi anni l'ascolto di musica in ambienti ludici è diventato un pericolo per l’udito poiché può raggiungere livelli estremamente elevati e perché un numero crescente di persone vi è esposto, in particolare i giovani.

Il rumore negli ambienti di divertimento presenta problemi sanitari per le seguenti considerazioni:

- l’ascolto della musica ad alto volume per alcune ore, come avviene in discoteca, determina una temporanea diminuzione della capacità uditiva, torpore e deconcentrazione; tali condizioni rappresentano spesso una concausa degli incidenti stradali all’uscita dalle discoteche;
- si può indurre una sorta di abitudine, o assuefazione, all’ascolto della musica ad alti volumi;
- tali alti livelli sonori, che possiamo definire “superflui” e che potrebbero essere facilmente evitabili, vanno a sommarsi a quelli già in eccesso a cui siamo quotidianamente sottoposti nelle città, sia di giorno che di notte.

MUSICA IN DISCOTECA
Il D.P.C.M. n° 215/99 “Regolamento recante norme per la determinazione dei requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi” e succ. modifiche ha introdotto limiti di pressione sonora a cui gli avventori possono essere esposti all’interno dei locali, pari a LAsmax 102 dB(A) e LAeq 95 dB(A). Questi limiti valgono per le discoteche e per i luoghi in cui si tengono spettacoli e concerti.

Per approfondire le conoscenze sul clima acustico nelle discoteche, il Dipartimento Prevenzione della ASF ha realizzato dal 2003 al 2005 lo studio “Rilevazione del clima acustico all’interno dei locali di intrattenimento danzante”, nelle zone Nord/Ovest e Mugello, consistente in verifiche della documentazione tecnica e del livello di pressione sonora su un campione di locali da ballo, allo scopo di appurare il rispetto dei limiti del D.P.C.M. n° 215/99.

A tutti i locali censiti (17) è stata inviata la richiesta di documentazione tecnica. E’ stato sottoposto a controllo fonometrico il 60% delle attività presenti nel territorio in studio (10/17). La scelta del campione è stata eseguita sulla base di criteri di capacità recettiva, potenzialità dell’impianto elettroacustico e tipologia di locale (discoteche, balere, etc.). Le ispezioni e le rilevazioni fonometriche sono state effettuate in una prima fase a locale chiuso (in orario diurno, senza avventori) concordando il rilievo con il gestore, e successivamente a locale aperto (in orario notturno con avventori) senza preavviso. Le rilevazioni fonometriche sono state eseguite al centro pista e nella zona di calma (tavolini).

I risultati dell’indagine sono stati i seguenti:

- Il 71% dei gestori (12 unità) ha inviato la documentazione richiesta.
- Le relazioni tecniche esaminate hanno evidenziato carenze rispetto alla normativa nel 25% dei casi (3 unità).
- I rilievi a locale chiuso sono stati eseguiti nel 41% di quelli censiti (7 unità).
- Tali rilievi hanno evidenziato rispetto della normativa nel 57% dei casi (4 locali), mentre nel 43% (3 locali) hanno evidenziato irregolarità.
- Le irregolarità evidenziate sono costituite nel 66% dei casi dal superamento dei limiti sonori; nel 34% dalla mancanza del limitatore protetto.
- I superamenti rilevati sono stati consistenti, arrivando fino ad un livello pari a LAsmax 107,1 dB(A) rispetto al valore LAsmax 102,0 dB(A) indicato dalla normativa come livello massimo consentito.
- I rilievi a locale aperto sono stati seguiti nel 17,6% di quelli censiti (3 unità).
- Si è rilevato il superamento dei limiti sonori in 1 caso (33,3%).
- Il superamento registrato è stato anche in questo caso rilevante, raggiungendo un livello pari a LAsmax 106,4 dB(A).

MUSICA IN PALESTRA
Il connubio tra musica e sport sta ormai diventando sempre più stretto. Ogni pratica sportiva ha la propria musica d’elezione: così esiste la musica per il fitness, acquafitness, spinning, cardiobike, acquagym, aerobica, piscina, ecc.

Nel biennio 2006-2007 la U. F. Igiene e Sanità Pubblica della Zona Nord/Ovest ha condotto lo studio “Rilevazione del clima acustico all’interno di strutture collettive per la popolazione (palestre-piscine)” finalizzato ad approfondire analiticamente i livelli sonori su un campione di strutture presenti nel territorio. Diversamente dalle discoteche, per queste strutture non esistono norme che ne regolano la rumorosità interna, se non alcune indicazioni del CONI inerenti i limiti di rumorosità degli impianti di climatizzazione, aerazione, ecc. e, per quanto riguarda le piscine, l’Accordo Stato-Regioni del 16/01/2003 che prevede un limite massimo pari a 1,6 sec. per il tempo di riverberazione.

Dal censimento delle unità locali sul territorio di competenza, sono risultate presenti 16 palestre e 6 piscine (di cui 2 annesse a palestre). I rilievi fonometrici sono stati effettuati in un campione di 5 piscine e 7 palestre. Nelle piscine sono stati effettuati rilievi di rumore durante lo svolgimento delle attività di acquagym e di hydrobike, essendo quelle che con più frequenza utilizzano musica per il loro svolgimento. Nelle palestre, essendo più numerose le attività che utilizzano musica, le misure eseguite hanno riguardato più attività: step, pump, training zone, spinning.

I risultati dell’indagine sono stati i seguenti:
- Nelle piscine, durante le attività di acquagym e hydrobike, il valore del parametro LAsmax è risultato sempre inferiore a 102 dB(A), limite previsto per le discoteche dal D.P.C.M. n° 215/99 e preso come riferimento per questa indagine.
- Nelle palestre, la rumorosità misurata durante le attività sportive a corpo libero (step, pump, training zone) ha evidenziato valori del parametro LAsmax sempre inferiori al limite di 102 dB(A), mentre l’attività di spinning supera in maniera quasi costante il valore di 102 dB(A).


CONCLUSIONI
L’esposizione al rumore è la maggior causa di danni uditivi a livello mondiale. I rischi di danno uditivo sono legati al livello sonoro ed al tempo di esposizione.

L’esposizione a livelli sonori superiori a 80 dB(A) per 8 ore al giorno per 5 giorni alla settimana è considerato un rischio potenziale: questo è il limite per il quale i regolamenti adottati dai paesi della UE prevedono l’adozione di interventi correttivi per la protezione dal rumore nei luoghi di lavoro.

Si stima che nei paesi industrializzati, nel corso degli ultimi 20 anni, mentre il numero degli esposti al rumore occupazionale è decresciuto, il numero dei giovani esposti al rumore “sociale” sia triplicato; parallelamente, si è registrato un incremento drammatico e diffuso di lesioni uditive. In Italia, gli ipoacusici rappresentano il 12% della popolazione con un incremento medio annuo del 5% interessante prevalentemente i giovani che quindi nel 2010 saranno il 27% contro il 22% di ipoacusici legati alla terza età.

La diminuzione dei livelli sonori nei locali da ballo può rappresentare un efficace sistema per contribuire alla prevenzione di effetti dannosi, non solo a carico dell’udito. Infatti, l’esposizione ad alti livelli sonori, uniti all’eventuale assunzione di alcolici, all’uso di sostanze psicoattive, all’eccessiva sollecitazione dell’apparato visivo con luci psichedeliche, come avviene all’interno delle discoteche, può costituire una importante concausa degli incidenti stradali che troppo spesso si verificano all’uscita dai locali.

Mentre lo studio europeo riporta per i lettori MP3 livelli medi equivalenti (LAeq) fra 80 e 115 dB(A), in Europa è vigente la norma CEI EN 50332 che prevede per gli auricolari dei lettori MP3 l’emissione di un livello sonoro massimo di 100 dB.

Tale limitazione non è sufficiente a tutelare gli utilizzatori qualora venga fatto un uso scorretto dell’apparecchio (es. ascolto ad alto volume o per un tempo eccessivo). La Commissione Europea prevede di organizzare a Bruxelles, all’inizio del 2009, una conferenza con gli Stati membri, i rappresentanti dell’industria, i consumatori e tutte le parti interessate per la valutazione dei dati emersi dallo studio e delle possibili soluzioni tecniche da adottare per ridurre al minimo il rischio uditivo. Potrebbero inoltre essere contemplati ulteriori interventi normativi o la revisione degli attuali standard di sicurezza.

In alcuni studi americani condotti nei centri di fitness sono stati riscontrati livelli sonori che raggiungevano 110 dB durante gli esercizi di aerobica; in altri variavano tra 78 e 106 dB, mentre gli utenti e gli istruttori esaminati riferivano perdite uditive fluttuanti ed acufeni.

Si può ipotizzare che le persone che partecipano in palestra ad attività di spinning per 2–3 volte alla settimana siano esposte ad un rumore pari o superiore, anche se distribuito nel tempo, rispetto a chi frequenta nel fine settimana una discoteca.

Questo dato è avvalorato anche dalle indagini eseguite dalla ASF sul clima acustico all’interno delle discoteche e degli impianti sportivi messe a confronto nel Grafico sottostante. Potrebbe essere interessante estendere questo confronto anche ad altri ambienti particolarmente frequentati dai giovani, come ad esempio le scuole di danza moderna, i negozi di abbigliamento sportivo e di tendenza, i negozi di elettronica ed hi-fi, in cui la musica è spesso diffusa ad alti livelli sonori.

Compatibilmente con lo svolgimento delle attività di servizio, in corso e programmate, ci si auspica di poter avviare, in tempi relativamente brevi, tali nuove indagini associandole anche a rilievi di controllo nelle strutture più rumorose oggetto delle precedenti indagini, per valutare l’idoneità degli interventi e dei provvedimenti adottati.

Per chi vuole approfondire Il testo integrale dello studio è reperibile a questo link:

http://www.arpat.toscana.it/arpatnews/2009/027-09-rischi-per-ascolto-musica

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sabato 28 febbraio 2009

QUALI SONO LE FONTI DEL RUMORE?

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Il rumore è la propagazione in un mezzo elastico (aria, acqua...) di onde meccaniche originate dalla sorgente del rumore stesso.

Le principali fonti di rumore che interessano da un punto di vista ambientale sono in ordine di importanza:

  • il rumore da traffico (traffico veicolare, ferroviario e aeroportuale)
  • il rumore da attività industriale e artigianale
  • il rumore originato da attività musicali e ricreative


Altre sorgenti di rumore, rispetto al traffico, sono dunque:

Attività industriale/artigianale

Il rumore può essere originato da impianti, macchinari ed emissioni in atmosfera di industrie ed attività artigianali di dimensioni variabili e con emissioni di rumore estremamente diversificate. Tali emissioni possono interessare, se le attività produttive non sono inserite in zone esclusivamente industriali (classe VI nella classificazione acustica del territorio comunale prevista dalle Legge 447/95), ambienti abitativi.

Attività musicali/ricreative

Interessano discoteche, piano bar, spettacoli musicali sia all'aperto (nel periodo estivo) che in ambiente chiuso. Possono essere emessi livelli di rumore piuttosto elevati specialmente in periodo notturno, con notevoli disagi alla popolazione residente.

Attività e fonti di rumore in ambiente abitativo

Le emissioni in questo caso sono dovute principalmente ad impianti condominiali ed elettrodomestici (condizionatori, pompe di calore, impianti di riscaldamento, autoclavi ed elettrodomestici di uso casalingo). Interessano generalmente gli ambienti abitativi.


SOLUZIONI SIRA PER INSONORIZZARE


s.i.r.a. - società italiana per il risanamento acustico - opera da oltre venti anni nel campo della bonifica acustica civile ed industriale.


Questi anni di attività, hanno permesso a s.i.r.a. di salvaguardare la salute di migliaia di lavoratori e di consentire alle aziende italiane ed estere di mantenere inalterata la loro produzione.

Contattateci: siamo a vostra disposizione per sopralluoghi gratuiti, nei quali rileveremo i problemi esistenti e vi proporremo un’attenta analisi finalizzata alla soluzione ideale per rimuovere ogni eccesso di rumore, sia esso legato a cicli operativi, o a particolari condizioni ambientali.

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martedì 17 febbraio 2009

SIRA PARTECIPA A MADE EXPO 2009

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Grande successo per la partecipazione di SIRA a MADE EXPO 2009 di Milano nei giorni 04-07 Febbraio. MADE EXPO è la Fiera internazionale dedicata ad architettura, design ed edilizia.

In questa edizione SIRA ha presentato una novità assoluta per il mercato italiano: la linea di prodotti progettati per gli interventi di insonorizzazione in campo civile. I nuovi prodotti SIRA consentono di coniugare le caratteristiche di abbattimento acustico con la leggerezza, la facilità di montaggio ed il gradevole impatto estetico.

La linea comprende pannellature e prodotti per interni (pareti, soffitti, pavimenti) e per esterni. Il vastissimo campo delle applicazioni spazia dagli ambienti d’ufficio (open spaces, sale riunioni, hall) alle aree pubbliche (sale conferenza, auditorium, cinema, locali, palestre, parcheggi).

Ancora una volta i prodotti SIRA hanno riscontrato ottimi riscontri ed interesse tra visitatori e potenziali clienti.



martedì 3 febbraio 2009

IL RUMORE DANNEGGIA IL CUORE

Chi vive in aree di forte inquinamento acustico rischia l'infarto in misura maggiore di chi sta in zone silenziose


Uno studio condotto a Stoccolma dagli scienziati del Karolinska Institute ha dimostrato che vivere in contesti urbani in cui ci sia la presenza di forti rumori molsti, come il traffico, possa danneggiare il muscolo cardiaco in modo anche grave, aumentando considerevolmente il rischio di infarto.

E' quanto riportato anche in un articolo del Corriere della Sera, che evidenzia come g"li studiosi svedesi abbiamo studiato la storia clinica di oltre 1.500 abitanti della città di Stoccolma colpiti da infarto nel periodo 1992-94 (338 dei quali deceduti) e hanno confrontato i dati con quelli relativi a un campione di oltre 2mila individui selezionati casualmente tra i cittadini".

"Ogni individuo è stato associato al proprio indirizzo di residenza e alla stima del livello di inquinamento acustico di quella specifica area, e per ciascuno sono state raccolte anche informazioni relative all'esposizione ad altri fattori di rischio, come quelli già noti correlati all'inquinamento atmosferico".


Il pericolo aumenta da 50 decibel in su:
infatti - continua l'articolo - "una volta esclusi dall'analisi tutti i soggetti con deficit uditivi o regolarmente esposti ad altre fonti di rumore, i ricercatori hanno potuto stabilire che c'è un 40% di probabilità in più di avere un infarto qualora si conviva con un livello di inquinamento acustico da traffico superiore ai 50 decibel. E considerando che, mediamente, su una strada a traffico intenso si registrano tra gli 80 e i 100 decibel, appare chiaro che la soglia è davvero bassa".

Fonte: Corriere della Sera - livescience

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giovedì 29 gennaio 2009

AEROPORTO DI PERETOLA CONTROLLI ARPAT SU RUMORE


Nonostante le procedure antirumore, tra il 2002 e il 2007 si è registrato un incremento, circa il 15%, della popolazione esposta al rumore dell'aeroporto Amerigo Vespucci.

E' quanto emerge da una mappa acustica dell'aeroporto fiorentino realizzata da Arpat.


'E' difficile dire se una pista parallela avrebbe un impatto acustico inferiore sugli abitanti di quella zona''.

E' il giudizio di Andrea Poggi, responsabile della sezione del dipartimento di Firenze dell'Arpat (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana) che si occupa di rumore, infrastrutture e trasporti. Poggi ne ha parlato in occasione della presentazione della mappa acustica dell'aeroporto fiorentino Amerigo Vespucci.

''A noi risulta - ha tuttavia tenuto a precisare l'Arpat - che nessun iter amministrativo per una nuova pista e' stato avviato e sicuramente nessun parere ci e' stato formalmente chiesto''. ''Bisogna fare molte verifiche - ha aggiunto Poggi - e capire bene quale traffico aeroportuale la nuova pista dovrebbe ospitare. L'impatto, poi, non e' solo acustico: c'è da valutare come la nuova pista andrebbe a incidere con altri progetti sulla stessa zona. C'è da chiedersi, ad esempio: un'altra pista quale traffico aereo sarebbe in grado di sopportare? Peretola - ha continuato - gode oggi del privilegio di poter vedere atterrare solo poche tipologie di aeromobili, tutti di nuova generazione e tutti con emissioni sonore piu' contenute. E' ipotizzabile che la situazione cambierebbe con un'altra pista: ci sarebbe un'altra offerta turistica, piu' larga, e l'impronta non sarebbe piu' questa. Da valutare poi anche in che direzione decollare''. ''Infine - ha concluso Poggi - oggi l'aeroporto chiude alle 23 e accetta solo alcuni sforamenti; nel momento in cui ci sarebbe un aeroporto con offerta diversa, come cambierebbe questa attivita'?''.


Fonte: Toscana radio News e toscanatv.com
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domenica 25 gennaio 2009

LA MAPPA ACUSTICA DELL'AEROPORTO FIORENTINO AMERIGO VESPUCCI


La mappa acustica dell’aeroporto fiorentino Amerigo Vespucci sarà presentata ai giornalisti giovedì 5 febbraio alle ore 11, presso il Dipartimento ARPAT di Firenze, in Via Ponte alle Mosse 211, nel corso di una conferenza stampa.

E’ uno studio aggiornato sul rumore prodotto dall’aeroporto fiorentino sulla popolazione. Interverranno: Sonia Cantoni, Direttore generale di ARPAT, Maura Ceccanti, Responsabile del Dipartimento ARPAT di Firenze e Andrea Poggi, Responsabile dell’Unità Operativa Infrastrutture di Mobilità, Reti Elettriche e di Comunicazione del Dipartimento ARPAT di Firenze.

Il Dipartimento ARPAT di Firenze effettua dal 1996 il monitoraggio sistematico dell’impatto acustico derivante dall’aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze. Nel 2002 è stata predisposta la prima mappa acustica, oggi ARPAT ha elaborato i nuovi dati, che definiscono l’attuale impronta acustica dell’aeroporto fiorentino rispetto alla popolazione residente nelle zone limitrofe.
La mappa acustica contiene importanti informazioni sulla popolazione esposta al rumore e sull’efficacia della procedura antirumore adottata.

Fonte: ARPAT