mercoledì 30 aprile 2008

50.000 MORTI OGNI ANNO PER INQUINAMENTO ACUSTICO IN EUROPA

Da uno studio commissionato da Transport & Environment al CE Delft, sono ben 50.000 le persone che sono morte in Europa per l’inquinamento acustico.
Il rumore è una delle forme di inquinamento che viene di solito sottovalutata, la meno nota e la più difficile da eliminare.

Una delle ragioni per cui la gente sottovaluta l'inquamento da rumore è che l’unità di misura del rumore, i decibel, è controintuitiva perché si basa su una scala logaritmica; ovvero significa che un aumento di 3 decibel porta un raddoppiamento del volume, mentre 10 decibel in più equivalgono a 100 volte il rumore iniziale. La maggior parte delle persone non è abituata a ragionare secondo una scala logaritmica, e così spesso il fenomeno non è compreso a fondo.

Un livello di rumore di 55 decibel è considerato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità la soglia al di là della quale si verificano disturbi del sonno, mancanza di concentrazione, stress, aumento della pressione sanguigna e disturbi psichici.

In Europa, secondo lo studio 210 milioni di cittadini sono esposti a rumore da traffico uguale o superiore a 55 dB e 35 milioni al rumore dei treni. Il costo sociale dei danni da rumore viene stimato a 40 miliardi di euro ogni anno.

Tra le misure per combattere il fenomeno andrebbero proposte: un adeguamento della normativa sui motori ed i pneumatici, l’applicazione del principio “chi inquina paga” anche per il rumore, il dispiegamento di barriere antirumore e la limitazione dei veicoli più rumorosi.


lunedì 28 aprile 2008

IL RUMORE E' PERICOLOSO ANCHE NELLE SALE DEI CONCERTI


Le orchestre di musica classica potrebbero dover eliminare l'esecuzione del "fortissimo" indicato nelle partiture.
In alcune esecuzioni, infatti, la musica prodotta supera i 97.4 decibel che sono il limite massimo di rumore consentito dalla legge per la sicurezza sul lavoro.

I rischi non sono solo per chi ascolta la musica, ma anche per gli stessi orchestrali, che una recente sentenza ha equiparato a operai in una fabbrica ad alto rumore e a rischi di danni permanenti all'udito.

Per rispettare la legge infatti la Bavarian Radio Symphony Orchestra ha dovuto recentemente rinunciare ad eseguire un pezzo di musica contemporanea, scritto dal compositore svedese Dror Feiler, che avrebbe dovuto aprire la stagione sinfonica della città di Monaco, in Germania.

La notizia, una vera curiosità, è stata riportata sulle pagine del New York Times.

Un'orchestra sinfonica è composta da un numero che va dai settanta ai cento strumentisti; in ogni esecuzione accade regolarmente di superare la soglia di rumore stabilita per legge, anche se è improprio definire la musica in questo modo.

I musicisti hanno due scelte:
o usare delle cuffie di protezione, oppure ridurre il volume dell'esecuzione.

La prima strada è poco pratica se si considera che parte essenziale della capacità di espressione di un musicista è la possibilità di ascoltare anche gli altri. La seconda sembra sia la scelta più ragionevole.

Vi è, infatti, in atto un dibattito tra i direttori d'orchestra sulla via da intraprendere per salvaguardare sia l'udito dei concertisti che l'integrità dell'opera per come è stata pensata dall'autore.

Circa un terzo dei lavoratori in Europa è esposto a livelli di rumore potenzialmente pericolosi per almeno un quarto dell’orario di lavoro.

E non è a rischio esclusivamente chi lavora nelle industrie pesanti come la cantieristica navale. Il rumore può rappresentare un problema in molti ambienti di lavoro, dalle fabbriche alle aziende agricole, dai call center alle sale per concerti.

Fonte: Lyall S. No fortissimo? Symphony told to keep it down. The New York Times 20 aprile 2008.

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