Chi vive in aree di forte inquinamento acustico rischia l'infarto in misura maggiore di chi sta in zone silenziose
Uno studio condotto a Stoccolma dagli scienziati del Karolinska Institute ha dimostrato che vivere in contesti urbani in cui ci sia la presenza di forti rumori molsti, come il traffico, possa danneggiare il muscolo cardiaco in modo anche grave, aumentando considerevolmente il rischio di infarto.
E' quanto riportato anche in un articolo del Corriere della Sera, che evidenzia come g"li studiosi svedesi abbiamo studiato la storia clinica di oltre 1.500 abitanti della città di Stoccolma colpiti da infarto nel periodo 1992-94 (338 dei quali deceduti) e hanno confrontato i dati con quelli relativi a un campione di oltre 2mila individui selezionati casualmente tra i cittadini".
"Ogni individuo è stato associato al proprio indirizzo di residenza e alla stima del livello di inquinamento acustico di quella specifica area, e per ciascuno sono state raccolte anche informazioni relative all'esposizione ad altri fattori di rischio, come quelli già noti correlati all'inquinamento atmosferico".
Il pericolo aumenta da 50 decibel in su: infatti - continua l'articolo - "una volta esclusi dall'analisi tutti i soggetti con deficit uditivi o regolarmente esposti ad altre fonti di rumore, i ricercatori hanno potuto stabilire che c'è un 40% di probabilità in più di avere un infarto qualora si conviva con un livello di inquinamento acustico da traffico superiore ai 50 decibel. E considerando che, mediamente, su una strada a traffico intenso si registrano tra gli 80 e i 100 decibel, appare chiaro che la soglia è davvero bassa".
Fonte: Corriere della Sera - livescience
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