sabato 24 maggio 2008

AEROPORTI: LE MISURE CONTRO IL RUMORE


Sono sempre più le persone che subiscono danni psicofisici dal rumore provocato dagli aerei in arrivo e in partenza dai vari scali aeroportuali in Italia e all'estero.

E' su questo punto, il diritto alla sostenibilità, su cui in questi giorni l'assessore della Regione Toscana alle infrastrutture, Riccardo Conti ha posto l'obiettivo primario per migliorare la qualità della vita: il rumore si può e si deve contenere!

E in corso, infatti, con l'ENAV (l'Ente nazionale di assistenza al volo) uno studio che riguarda la possibilità di innovare il sistema di procedura di volo sull'aeroporto Vespucci, e di ridurre l'impatto acustico prodotto dai velivoli in atterraggio e decollo.

"Uno studio di questo tipo ci interessa molto e vogliamo saperne di più - ha affermato l'assessore - Apriremo pertanto un confronto sereno per approfondire e verificare la reale possibilita' di metterlo in pratica".

Dal 2003, anno in cui furono elaborati gli studi sull'impatto acustico dei velivoli, le tipologie e le caratteristiche dei mezzi si sono molto modificate, al punto che è possibile riconsiderare le soluzioni di atterraggio e decollo, spiega Enav.

Un esempio pratico? Lo spazio aereo è diviso in settori, sia in altezza che in larghezza. In fase di decollo esiste un corridoio obbligato per tutti, una sorta di autostrada. Ma per prenderla, oggi i piloti si "inventano" il raccordo dove più o meno fa loro comodo, sorvolando le aree abitate anche per lunghi tratti a bassa quota. Con i nuovi sistemi, i cosiddetti "raccordi autostradali" dello spazio aereo diventerebbero sempre i soliti, fissi, e con inclinazioni superiori alle attuali, evitando eccessivi sorvoli a bassa quota e presumibilmente permettendo di non sforare i limiti acustici consentiti. "Una prospettiva che va considerata subito", ha commentato Conti.

Anche il Parlamento Europeo ha incluso la lotta contro il rumore in cinque programmi di azione per la tutela dell'ambiente. Il quinto programma d'azione prevede, accanto alla creazione di un catasto dei rumori e a programmi per la lotta contro il rumore, nuove riduzioni delle emissioni sonore degli autoveicoli, degli aerei e delle macchine.

Nel quadro della politica comunitaria di lotta contro il rumore, risultano indispensabili gli incentivi economici al mercato. E si sono ipotizzate le seguenti misure:

  • contributi all'acquisto di prodotti a bassa rumorosità
  • norme che prescrivano l'obbligo di informazione sul prodotto
  • tasse sul rumore in base al principio "chi inquina paga"
  • introduzione di licenze per il rumore
  • sovvenzioni allo sviluppo di prodotti a bassa rumorosità

APPROFONDIMENTI

Perché il rumore è un pericolo


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