giovedì 15 maggio 2008

IL CONTROLLO DELL'INQUINAMENTO ACUSTICO PER MIGLIORARE LA QUALITA' DELLA VITA


L’acustica è una tecnica in piena evoluzione e che nel giro di qualche anno avrà rilevante un’importanza nel contesto della crescente politica di controllo dell’inquinamento.

E’ innegabile che il rumore (una delle conseguenze della vita moderna) ci rende sempre più sensibili e, in numerosi casi, compromette la “Qualità della vita”.

Per provarlo diamo un paio di osservazioni estratte da articoli apparsi sulla stampa già a partire da 12 anni fa.

La prima nota è relativa agli Stati Uniti, che anticipano i disagi e i problemi che in Europa ricadono con qualche anno di ritardo.

Scrive lo Stanford Research Institute nel suo bollettino di informazioni n°2022 apparso su Infobrief del 05/02/77:

“Negli Stati Uniti un ricercatore dell’Institut of Stanford, il Dr. James YOUNG, ha stimato che 6 milioni di lavoratori americani soffrirebbero di una perdita di udito dovuta all’esposizione al rumore soprattutto nelle stamperie, nelle fonderie e nelle industrie alimentari”.

L’OSHA ha fissato in 90 dB(A) il livello sonoro massimo per un’esposizione di 8 ore giornaliere, ma il Dr. Young pensa che un’esposizione regolare a dei livelli sonori di 90 dB(A) possa provocare una perdita di udibilità definitiva in persone sensibili, già dopo qualche anno di esposizione.

In Francia le disposizioni prese per la lotta contro il rumore sono di volta in volta più severe:

Gli industriali che non applicano le misure di prevenzione richieste dalle Casse Regionali per l’assicurazione contro le malattie, possono vedere maggiorate le loro quote contributive per gli incidenti di lavoro da 1 al 200% in rapporto alle quote di base secondo la gravità dell’inadempienza e la sua persistenza.

E’ in pratica il sistema Bonus-Malus automobilistico adattato ai problemi di sicurezza del lavoro.

Ancora lo Stanford Research Institute scrive:

“I mezzi di protezione individuale come i caschi, le cuffie e i tappi auricolari sono poco affidabili e per questo l’OSHA richiede, affinché sia possibile, che il rumore sia ridotto alla sorgente con modifiche degli impianti rumorosi e l’isolamento delle macchine”.

La valutazione 1976 di questo tipo di intervento per l’industria americana era stimata in 10 miliardi di dollari.

E’ interessante notare come sempre nel 1976, ultimi dati, il mercato americano della lotta contro il rumore, per la sua prevenzione, rappresentava una cifra di 18 milioni di dollari, con una valutazione di 710 milioni di dollari per il 1985, con una progressione iniziale del 17,6%.

Naturalmente se rapportate all’Italia le cifre non sono così importanti ma si tratta comunque di un mercato interessante sia per le aziende che operano nel settore dell’insonorizzazione che per coloro che fabbricano strumenti di misura.

Per la Francia il mercato degli anni ’80 era stimato in 1600 milioni di franchi con un tasso di crescita iniziale del 10%.

E’ dunque indispensabile, se noi vogliamo essere in linea con le esigenze imposte da questo problema e per poter discutere in maniera valida dei problemi inerenti il rumore dei nostri clienti, comprendere gli elementi di base della tecnica acustica.

Oggi in Italia incontri per l’iniziazione all’acustica sono sempre più normali e, vorremmo aggiungere, onerosi per chi Vi partecipa, ma è anche altresì importante renderci conto che il prodotto della S.I.R.A. non è rappresentato da una vendita di materiale, ma è la soluzione di problemi per i quali occorre preparazione e competenza.

Articolo tratto dalla prefazione del manuale "Introduzione alle Tecniche di Insonorizzazione per tecnici commerciali" a cura di Andrea Luciano, pubblicato da SIRA

Potete richiedere lo studio direttamente a www.sira.to.it
E-mail info@sira.to.it
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